AUDIT CLINICO NEL DISTURBO D'ANSIA
PROPOSTE PER
UNA COLLABORAZIONE
TRA MEDICI DI
MEDICINA GENERALE E SPECIALISTI PSICHIATRI
*Belleri Giuseppe, *Comini Lorenzo, *Di Mauro
Giovanna, *Emiliani Lorenzo, *Ramponi Piero, *Rumi Agostino, *Salvaderi Maria
Dionice, *Tabaglio Erminio, *Tomasoni Delia; **Stefano Bignotti, **Gian
battista Tura, **Pioli Maria Rosaria.
*Medici di Medicina Generale, S.I.M.G., ASL 02 - Brescia
**Specialisti Psichiatri, Centro S.Giovanni di Dio
Fatebenefratelli IRCS, Brescia
OBIETTIVI DELLO STUDIO
1. Valutare l'approccio e la gestione del
paziente con disturbo d'ansia in medicina generale.
2. Migliorare le performances dei medici di
medicina generale (MMG) in ambito diagnostico e terapeutico con un percorso di
formazione in collaborazione con specialisti psichiatri.
FASI DELLO STUDIO
Fase 1 Reclutamento di 10 MMG volontari, informatizzati (totale Assistiti 14582)
Fase 2 Elaborazione d'una query per
l'estrazione automatica dagli archivi di dati relativi al 2003 riguardo la
prevalenza del disturbo d'ansia nelle sue diverse manifestazioni classificate
secondo il DSM IV, la comorbilità con le principali patologie croniche, l'invio
allo specialista e l'uso di farmaci
(Tabelle 1, 2, 3 e figura 1 e 2).
Fase 3 Distribuzione ai partecipanti di materiale
didattico di pronta consultazione (criteri diagnostici DSM IV e loro codifica
secondo ICD-9, elenco di farmaci e patologie potenzialmente causa di ansia).
%
Fase 4 Seminario con gli specialisti
psichiatri in cui sono stati illustrati e spiegati i criteri diagnostici
mediante la discussione di casi clinici.
Fase 5 Verifica della corretta applicazione
dei criteri diagnostici nella pratica clinica mediante studio osservazionale di
tre mesi, con raccolta dati relativi ai nuovi casi di disturbo d'ansia e
discussione con lo specialista (Tabella
4)
Fase 6 Revisione critica retrospettiva
delle diagnosi ottenute con i dati della fase 2 alla luce delle nuove
conoscenze (Figura 2)
Fase 7 Seminario sulla terapia farmacologica (programmato per il
18/11/2004).
Tabella 1 Sintesi
dati dello studio:
distribuzione delle diagnosi, frequenza delle
consulenze, comorbilità
Diagnosi |
Totale M/F |
Età
media (max
- min) |
Consulenza Psichiatrica |
Ipertensione |
Diabete |
Cardiopatie |
Tumori |
Ansia generalizzata |
134 53/81 |
51.2 (87 - 16) |
8 5.97% |
38 |
11 |
8 |
17 |
Ansia non specificata |
278 56/222 |
51.8 (94 - 17) |
32 11.51% |
84 |
10 |
16 |
24 |
Panico |
49 15/34 |
39 (70 - 17) |
21 42.86% |
7 |
0 |
0 |
1 |
Reazione Adattamento con ansia |
17 4/13 |
59.9 (90 - 33) |
2 11.76% |
7 |
0 |
0 |
5 |
Fobie |
19 4/15 |
41.3 (77 - 17) |
10 52.63% |
5 |
2 |
1 |
1 |
Disturbo ossessivo-compulsivo |
11 8/3 |
46 (69 - 35) |
10 90.91% |
1 |
2 |
1 |
0 |
Depressione ansiosa |
298 73/225 |
54.8 (91 - 18) |
93 31.21% |
130 |
22 |
21 |
46 |
Tabella 2 Confronto prevalenze diagnosi tra i 10
medici
Diagnosi |
M 1 1500/pts |
M
2 1515/pts |
M
3 1300/pts |
M
4 1512/pts |
M
5 1500/pts |
M
6 1495/pts |
M
7 1700/pts |
M
8 1515/pts |
M
9 1545/pts |
M
10 1000/pts |
TOTALE |
21 |
0 |
0 |
24 |
0 |
12 |
0 |
73 |
4 |
0 |
134 |
|
Ansia non specificata |
37 |
76 |
41 |
27 |
32 |
11 |
21 |
0 |
11 |
22 |
278 |
Panico |
4 |
3 |
2 |
0 |
0 |
14 |
0 |
6 |
15 |
5 |
49 |
Reazione adattamento con ansia |
4 |
1 |
5 |
0 |
0 |
5 |
0 |
1 |
0 |
1 |
17 |
Fobie |
4 |
2 |
4 |
0 |
0 |
3 |
0 |
0 |
5 |
1 |
19 |
Disturbo ossessivo compulsivo |
0 |
2 |
3 |
0 |
0 |
2 |
0 |
0 |
4 |
0 |
11 |
TOTALE |
70 |
84 |
55 |
51 |
32 |
47 |
21 |
80 |
39 |
29 |
|
Tabella 3 Confronto prevalenze diagnosi dello studio con i dati
della letteratura
LETTERATURA |
STUDIO |
|
Ansia generalizzata |
1 - 2 % |
0.92 % |
Ansia non specificata (GAD sottosoglia) |
6.6 % |
1.91 % |
Panico |
1 - 5 % |
0.34 % |
Reazione Adattamento con ansia |
|
0.12.% |
Fobie |
4 - 10.6 % |
0.13 % |
Disturbo ossessivo- compulsivo |
2 - 4 % |
0.08 % |
COMMENTI
a.
I nostri dati evidenziano una sottostima
nella diagnosi dei vari disturbi d'ansia rispetto alle prevalenze riportate in
letteratura.
b.
Il numero complessivo di pazienti affetti
da disturbo d'ansia segnalato dai medici partecipanti è abbastanza omogeneo.
c.
Assai disomogenea risulta essere invece la
distribuzione delle diagnosi specifiche, con un prevalente ricorso alla
diagnosi di "ansia non specificata".
d.
Dalla discussione è emerso che tali
discrepanze sono in parte attribuibili alla non conoscenza di molti medici dei
criteri diagnostici ed in parte alla diverse modalità di codifica delle
diagnosi.
e.
Le diversità nel ricorso alla consulenza
specialistica sono in parte attribuibili alla non omogenea collocazione
geografica dei partecipanti, con riferimento a diversi CPS.
f.
Minore disomogeneità è stata rilevata
nell'uso dei farmaci. Circa metà dei pazienti sono in trattamento con SSRI, e
la maggior parte (356 su 508) assume benzodiazepine.
Tabella 4 Nuove diagnosi formulate nei tre mesi di
osservazione (sei medici)
DIAGNOSI |
N. pts |
Disturbo d'ansia generalizzata |
4 |
Disturbo di panico |
8 |
Fobia |
1 |
Fobia sociale |
2 |
Disturbo ossessivo-compulsivo |
0 |
Disturbo acuto da stress |
2 |
Disturbo post traumatico da
stress |
0 |
NAS (ansia non altrimenti
specificata) |
9 |
COMMENTI
1.
La revisione dei casi estratti con
l'analisi retrospettiva ha portato ad una ridistribuzione delle diagnosi, con
un aumento di prevalenza del disturbo di panico, del disturbo d'ansia
generalizzato e della reazione di adattamento a scapito della diagnosi di ansia
non specificata.
2.
Non ci sono state modificazioni
significative nella prevalenza del disturbo ossessivo-compulsivo e delle fobie.
In particolare queste ultime restano nettamente sottostimate nelle nostre
diagnosi rispetto ai dati della letteratura, probabilmente perché non
considerate "patologia" sia dai medici, sia dai pazienti stessi.
CONCLUSIONI
1. Gli aspetti
positivi dello studio possono essere riassunti
nei punti seguenti:
-
rilevazione del bisogno formativo
tramite raccolta retrospettiva di dati, utilizzati poi come base di confronto
per la verifica dell'apprendimento
-
apprendimento basato non su lezioni
cattedratiche, ma sul confronto fra medici generali e specialisti psichiatri
nella discussione di casi clinici proposti dai partecipanti
-
verifica dell'apprendimento e delle
modificazioni nei comportamenti professionali, che nello studio in oggetto è
stata fatta sulla revisione dei dati retrospettivi, ma che potrà essere
condotta anche in futuro valutando la incidenza di nuove diagnosi e le abitudini
prescrittive.
2. Gli aspetti
problematici evidenziati dallo studio
riguardano l'impegno di tempo ed energie che implica un tale percorso formativo
(per questo motivo tre medici hanno abbandonato lo studio al termine della fase
4) e le difficoltà inerenti la raccolta dati (due medici non hanno fornito dati
affidabili nella fase 6).